Il titolo non lascia molto spazio alla fantasia, quindi passiamo all’elenco, visto che, domani, “Mi sono informato c’è un treno che parte alle” 6,50.
- La vita è fatta a scale, c’è chi scende e c’è chi sale e la salita è sempre la più dura;
ma, soprattutto, dopo 16 rampe al giorno, minimo, non avrai il culo di Belen, ma hai sicuramente le caviglie della Sora Lella. - Vivere in una soffitta è bellissimo.
Mi sento tanto Gino Paoli, senza proiettile vicino al cuore; senza vista mare e senza gatta: in compenso, ho un piccione scassapalle, con una duplice personalità; il poverino crede di essere un gallo e, ogni mattina, alle otto e mezzo, tuba per me.
Sto valutando l’acquisto di un fucile di alta precisione ad aria compressa. - Sono un essere asociale.
Nel tragitto casa lavoro, mi sento come Michael Douglas in “Un giorno di ordinaria follia”: odio i turisti, odio chi fa lo struscio, odio chi cammina piano. Sto provando l’ebrezza del dribbling e, a volte, anche del mediano di mischia.
Per fortuna, non posso permettermi un kalashnikov- forse dovrei vedere in Veneto, visto che creano carri armati da ruspe-. - Andare a piedi mi rende puntuale- in alternativa, rende i taxisti ricchi-.
Non avendo una bicicletta, il mio mezzo di locomozione sono i piedi.
“Ogni mattina, in Africa, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre… “Ecco, ogni mattina, a Firenze, io mi sveglio e, raccattata dal comodino la colazione- la colazione a letto è un punto fermo nella mia Vita-, inizio a correre, con il sottofondo musicale di “Call me maybe”.
Quando tutto ciò non funziona, “Mosca 4 in 3 minuti” sono le parole magiche. - L’Esselunga consegna la spesa a casa.
Credo che accumulerò molti punti fragola, non appena mi deciderò a riempire il frigo. - La disperazione rende il mio inglese fluently.
Nella mia casetta, ci sono altri due appartamenti che vengono affittati ai turisti.
L’altra notte, due messicane mi hanno chiuso fuori casa non essendo pratiche con la serratura.
Appena sono riuscita a farmi aprire, in inglese, ho spiegato loro il metodo per non farlo più. Sto ancora cercando di capire come si traduca “mandata”. - C’è bisogno di qualcosa che dia un po’ di calore.
Per questo, ho fatto come Mary Poppins e ho messo ” qualcosa di mio” in una casa deliziosa, ma ancora provvisoria.
( La bambolina me l’hanno messa in valigia).
- Lo spazzolino elettrico è come il caricabatterie del cellulare: non si può dimenticare a casa per due giorni.
Sono tornata nella mia città nei giorni di riposo e ho dimenticato il mio fido spazzolino- detto “vibratore” dalla mia amica Esse, visto che, spesso, mi lavo i denti mentre siamo al telefono-. Non sono più abituata alla pulizia con il “comune spazzolino”: voglio le 150 000 vibrazioni al secondo. - Le lavatrici a gettoni sono care assai.
La mia casetta è bellissima, ma non ha la lavatrice.
Le tariffe della lavanderia a gettoni sono 8 euro se li lavo sola, 8,50 se li lava “l’uomo della lavanderia”, ma non li piega- anche perché, onestamente, mi farebbe un po’ schifo-.
La lavatrice ha una capienza di 7 kg. Io, nell’armadio, in questo momento di instabilità, avrò, complessivamente, circa 10 kg di vestiti… da dividere per colori. Quindi due lavatrici. Quindi 17 euro. Quindi me li riporto a casa, ogni volta che torno.
L’unica cosa bella, ma sarebbe bella se fosse inverno, è che l’asciugatrice li lascia tiepidi.
Corollario: una donna ha bisogno di una lavatrice. - I Fiorentini odiano i Romani. In linea più generale, i Fiorentini odiano tutti i non Fiorentini.
Fondamentalmente, i Fiorentini sono grumi di odio, visto che la città è piccola e affollatissima, per lo più di turisti e non residenti. Sulla querelle Roma- Firenze, culla della civiltà- culla del Rinascimento, bah… che campanilismo inutile! Come dice il mio amico Chri ” mentre noi stavamo dando l’ultima coltellata a Giulio Cesare, voi facevate i disegnini della caccia al cinghiale nelle caverne”, c’è poco da fare. - “Costì” è un avverbio che mi garba di molto.
Se poi capissi geograficamente cosa indichi in maniera precisa, dimezzerei i tempi di ricerca. - Il mio blog si autodiffonde nel mondo.
Ad un certo punto, alla pari di “Blob il fluido che uccide”, il mio blog, anzi, i miei blog si sono fatti conoscere.
Addirittura, è stato nominato. Per questo ringrazio Effe. - Amo guidare.
Ora che non guido, mi rendo conto di quanto mi piaccia. Alla stazione, a mia madre, venuta a prendermi, ho detto:”Scendi e fammi guidare”.
Ma poi, vuoi mettere truccarsi fra un semaforo ed un altro?!? Dimezzi i tempi di preparazione. - Le poesie sui muri e il palloncino rosso.
Ho trovato delle poesie su di un muro e c’è un palloncino rosso che ritrovo spesso e volentieri nei vicoli.
Questo mi piace. - Sono una sradicata, in generale, una provvisoria per indole, ma ora so dov’è casa.
Quest’anno ho vissuto in tre case diverse. In tre città diverse. Quattro, contando la mia città.
Ora so dov’è casa. Posso abituarmi a tutto, ma sento tutto come temporaneo. Solo un posto, per ora, è legato al mio ” per sempre”.“Il privilegio di trovarsi dappertutto a casa propria appartiene solo ai re, alle puttane e ai ladri.”
Honoré de Balzac
Daiiiii ma siamo vicini…si insomma…meno di un’ora di macchina. Allora un paio di cose: 1)i fiorentini odiano tutti, ma posso stare sereni, sono ampiamente contraccambiati. 2) È vero, l’esselunga ti consegna la spesa, ma se ti arriva uno yogurt scaduto non ti rimborsano, “è scaduto a te!”. 3) “Costì” è più facile di quello che sembra, si potrebbe tradurre con “lì dove sei te” (te=tu), perciò è a portata di mano, spesso si usa anche “codesto” per indicare qualcosa che hai davanti agli occhi, se usati insieme “codesto costì” non farti domande, qualunque cosa tu abbia fra le mani è quella giusta.
Comunque se ti capita di allungare il tiro e scendere un pò verso sud…tipo…che ne so…Livorno, per dire un posto a caso (ehm), ecco…fammi un fischio.
P.s. Qui stamani è una bellisima giornata, com’è il tempo costì?
Piove… 😥 Ho lasciato Roma con 25 gradi…
Ma tanto oggi sono scesa dal treno e sono andata a lavoro.
E ora mi godo la pioggia come sottofondo al sonno.
Boia Deh, un livornese!
Per fortuna, non sono l’unica a pensare che i Fiorentini abbiano l’odio in corpo.
Ahahah…il “boia dhe” ormai è internazionale…guarda…domani sono a Calenzano…ho già il mal di stomaco al pensiero
Io domani sono di riposo. Se passi di qui, potremmo pranzare insieme.
Ecco…c’è una cosa che si chiama “tempestività”…ahahah…sono già a casa da un pezzoooo. Se me lo dicevi prima ti offrivo il pranzo…uffa !!!
Ma pensavo venissi domani! Oggi lavoro 🙂
Ahahah…vedo che inizi a conoscermi, ripeti tre volte, ma, incredibilmente, a volte capisco alla prima. 😜
Avevi detto domani… E io non avevo guardato l’ora della risposta
Comunque credo di aver ripetuto tre volte per problemi di connessione, non per eccesso di comprensione 😉
Ahahah…questa cosa mi ricuora.
Non credo tu sia così vecchio da necessitare reiterate risposte
No vecchio no…sono solo un pò rinco 🙂
Ma non dormi mai?
Sei Samara , la bimba di the ring? 🙂
Ahahah…senti chi parla…
Infatti io sto già a letto e ora dormo anche (visto che fra sei maledette ore suona la sveglia…-e qui potrei aggiungere una serie di imprecazioni tipicamente toscane, perché il turpiloquio si impara sempre velocemente-
Eh..la mia suona fra 4….senti…pensavo….(e già questo è un evento)…ma c’è verso (modo) di mandarti una mail?
Non possiedo un indirizzo e mail di wordpress? (Lo chiedo a te che sei più esperto) e poi… non ti compare la mia mail quando rispondo?
No, mi compare solo se commenti un mio post…altrimenti…figurati…ti avrei già rotto le scatole
Ma le scatole le rompi random?
Un uomo che pensa e scrive contemporaneamente: come cazzo hai fatto?!?
(Scusa, qui ci stava il turpiloquio abbestia)
No…infatti…prima ho pensato e poi ho scritto, certe volte faccio il contrario, ma i risultati lasciano a desiderare.
Forse ti è apparso il mio indirizzo email… o forse è apparso su tutto il web. Lo scopriremo solo vivendo.
Ma pensavo venissi domani! Oggi lavoro 🙂
Eh..si….ahahah…certo… 😜
Ma pensavo venissi domani! Oggi lavoro 🙂
Io domani sono di riposo. Se passi di qui, potremmo pranzare insieme.
P.s. Il fattorino del L’Esselunga farà le scale al mio posto, carico come un portatore sherpa.
A quel punto, potrò tollerare anche uno yoghurt scaduto…
Ahahah…poveretto…non lo invidio per niente
Uh, Firenze! Città in cui amo passare almeno una volta l’anno…e poi Roma, che non vedo da tempo ma altrettanto cara (e che ha rischiato di avermi come residente). Io mi ci vedo un po’ nella citazione di de Balzac, ma devo capire in quale delle tre vesti. ^_^
A proposito: grazie per aver fatto un salto dalle mie parti.
È stato un piacere…
Ecco, sì, Firenze andrebbe presa in piccole dosi. Roma è come un the beers 😉
Anche io… altrimenti domani ci vuole una sosia a lavoro.
😀 …….adoro Firenze da turista…..viverci? Probabilmente non mi piacerebbe affatto!
Non ti dico l’odio che ho provato il giorno di Pasqua,andando a lavoro, con quel maledetto volo della colomba… per fortuna che non ho un kalashnikov!
Oggi è il tuo giorno fortunato! Hai ricevuto una Book Nomination:
http://pontomedusascrittrice.wordpress.com/2014/05/10/di-book-nomination-e-scerbanenco-il-vate-di-pontomedusa/
Scommetto che non vedevi l’ora 😀
Grazie!
Onestamente non ho idea di chi nominare- e quindi ti odio, mia cara-, ma è molto gratificante. 🙂
Ho vissuto a Firenze e sono d’accordo su molti punti ma soprattutto sul 10: i fiorentini odiano il mondo intero se non è di Firenze!
Soprattutto all’inizio… poi si calmano. 🙂